Gli indizi

 

Patricia Cornwell ha speso 6 milioni di dollari per comprare 32 dipinti di Walter Sickert, il tavolo da disegno dell’artista, per trovare foto rare scattate ai cadaveri delle prostitute uccise e per pagare il grande team di scienziati forensi che hanno collaborato con lei.

In maniera assolutamente sorprendente Patricia riesce a mettere insieme i pezzi di un mosaico che nessuno aveva mai tentato di comporre dal punto di vista scientifico: facendo analizzare le innumerevoli lettere di Jack lo Squartatore scritte ai giornali e alla polizia riuscendo ad isolare il DNA mitocondriale e comparandolo con quello di Walter Sickert ha notato che alcuni marcatori genetici corrispondevano.

Due sono le lettere più importanti inviate da Jack lo Squartatore: “From Hell” letter  e la “Dear Boss” letter.

Nella From Hell letter, Geoge Lusk, capo dei vigilantes dell’East End, riceve mezzo rene umano, e l’indicazione che l’altra metà jack l’ha fritta e mangiata.

Con la “Dear Boss letter” jack vuole tener presente che è ancora a piede libero: “Caro Capo, continuo a sentir dire che la polizia mi ha trovato, ma per il momento non metteranno ancora le mani su di me” (pag. 224)

Nelle lettere dello Squartatore si trovano inoltre molte parole particolari e familiari a Sickert: ne è un esempio “NEMO”, “la ricorrente parola “giochi” e i numerosi “ha ha” che erano le espressioni favorite da James McNeill Whistler”(pag. 65) e che avrà sentito chissà quante volte al giorno nello studio del maestro.   

Nel tentativo di trovare delle prove certe Patricia Cornwell ha fatto a pezzi persino un quadro. Un esame del DNA sul corpo di Walter Sickert però non è stato possibile poiché quando morì nel 1942 fu cremato: “quando un corpo viene bruciato a mille gradi il DNA sparisce”. Patricia Cornwell a pag. 184 scrive che “anche se statisticamente la sequenza pura esclude il novantanove per cento della popolazione, la corrispondenza delle sequenze potrebbe essere una coincidenza come potrebbe non esserlo”.

Un’altra coincidenza può essere il fatto che Jack lo Squartatore utilizzava carta da lettere della stessa filigrana di Sickert così come ha evidenziato nei suoi rapporti la scrittrice.

Il pittore inoltre aveva familiarità col mondo delle prostitute che utilizzava come modelle, e possedeva tre studi segreti nella zona dove furono compiuti gli omicidi, grazie ai quali avrebbe potuto nascondersi con facilità e velocità.

Tuttavia, come dice l’esperto di profili psicologici dell’FBI, Ed Sulzbach: «In realtà, nella vita si verificano pochissime coincidenze. E dire che una coincidenza dopo l’altra e dopo l’altra sono solo coincidenze è semplicemente un’idiozia»”(pag. 23).

Patricia Cornwell infatti afferma durante un’intervista al Primetime: “I do believe 100 percent that Walter Richard Sickert committed those serial crimes, that he is the Whitechapel murderer”.